Capita, e sì, capita che un artista perda la sua ispirazione o addirittura subisca un blocco totale della creatività. Esempio noto e recente sono i post minestrone di Nostra Signora della Pazzia la quale non sa più dove attaccarsi e riempie pagine e pagine delle solite cose senza senso lette e rilette, infarcendo il tutto con link su link per farne aumentare il contatore delle visite. Ma nostra Signora della Pazzia non è l'unica, ormai è ovvio. Gli artisti sono in crisi e anche la nota (e seria) agenzia Reuters ne dà notizia.
I portoghesi Francisco e Casilda Figueiredo sono oggi gli ultimi esponenti di un’arte tramandata di generazione in generazione da più di 150 anni: i peni di ceramica. Nella loro officina a 100 chilometri a nord di Lisbona sfornano peni di ceramica in tutte le salse e li esportano in Germania, Francia e Nord America; o meglio li esportavano, dato che stando a quanto dice Francisco il mercato dei peni di ceramica pare non avere un futuro: “Non sarà mai più come in passato, quando nei periodi di intensa richiesta ne producevamo anche mille al mese. Oggi purtroppo ci limitiamo a venderli ai visitatori o ai negozi locali”.
La tradizione sembra risalire al regno di Re Dom Luis, che regnò dal 1861 fino al 1889, il quale suggerì ai vasai locali di prodigarsi in qualcosa di unico. L’ ispirazione venne allora dal caricaturista Rafael Bordalo Pinheiro, la cui idea si tramutò in una rinomata arte provocatoria.
I soggetti vanno dalle bottiglie a forma di pene, alle tazzine con il pene sporgente, al pene calcistico, avente i colori della squadra del cuore. Una bottiglia di ceramica a forma di pene costa 15 euro. Eeeeeeeeehhhh...la mia fabbrica di dildo ha messo in crisi un po' tutti eh!
I portoghesi Francisco e Casilda Figueiredo sono oggi gli ultimi esponenti di un’arte tramandata di generazione in generazione da più di 150 anni: i peni di ceramica. Nella loro officina a 100 chilometri a nord di Lisbona sfornano peni di ceramica in tutte le salse e li esportano in Germania, Francia e Nord America; o meglio li esportavano, dato che stando a quanto dice Francisco il mercato dei peni di ceramica pare non avere un futuro: “Non sarà mai più come in passato, quando nei periodi di intensa richiesta ne producevamo anche mille al mese. Oggi purtroppo ci limitiamo a venderli ai visitatori o ai negozi locali”.
La tradizione sembra risalire al regno di Re Dom Luis, che regnò dal 1861 fino al 1889, il quale suggerì ai vasai locali di prodigarsi in qualcosa di unico. L’ ispirazione venne allora dal caricaturista Rafael Bordalo Pinheiro, la cui idea si tramutò in una rinomata arte provocatoria.
I soggetti vanno dalle bottiglie a forma di pene, alle tazzine con il pene sporgente, al pene calcistico, avente i colori della squadra del cuore. Una bottiglia di ceramica a forma di pene costa 15 euro. Eeeeeeeeehhhh...la mia fabbrica di dildo ha messo in crisi un po' tutti eh!
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